Scanners – David Cronenberg

da | Mag 27, 2020 | Recensioni

Visivamente intenso e un’atmosfera horror sci-fi: un Cronenberg in piena forma.

Scritto e diretto dal visionario regista di Toronto, Scanners è un film del 1981 di genere horror fantascientifico. Settima pellicola di Cronenberg e primo vero punto di partenza del genere che lo ha lanciato nell’olimpo dei registi più visionari del novecento: il body horror. 

Un sottogenere dell’horror in cui la paura scaturisce dalla deformità e dalla mutazione del corpo umano in qualcosa di mostruoso analizzando in contemporanea la dinamica fisica e psicologica dell’individuo.

In un futuro molto prossimo alcuni esseri umani iniziano a manifestare forti poteri telepatici, i cosiddetti “scanners”. Questi vengono allora ingaggiati dalla ConSec, un’agenzia di massima sicurezza specializzata nella fornitura di armi. 

Tra le fila degli scanners assoldati dall’agenzia Darryl Revok, consapevole del suo enorme potere, decide di dare inizio ad una rivolta per ribaltare l’egemonia degli “uomini normali”. Creatosi il suo piccolo esercito formato da scanners inizia una vera e propria caccia all’uomo.

Gli alti vertici della ConSec vedendo la situazione sfuggire di mano decidono di assoldare uno scanner, Cameron Vale, con il compito di penetrare le linee nemiche e mettere fine al piano sovversivo di Revok. 

Il film rappresenta il primo grande successo commerciale di Cronenberg e senza dubbio una delle idee più interessanti che ha mostrato sul grande schermo. 

Il film poggia concettualmente le basi su un tema assai cardine del genere di fantascienza: il ribaltamento dei ruoli di padrone e servo e il tentativo maldestro degli uomini di gestire situazioni più grandi di loro. Gli scanner sono essere umani con poteri soprannaturali, e per questo vengono usati dai “normali” per i propri scopi. Quando il servo però prende coscienza delle sue reali capacità ecco che inizia a reclamare un nuovo ruolo nel grande ordine universale.

Registicamente Scanners è altrettanto ben collaudato risultando un film molto “visivo”. Cronenberg fa sì che la macchina da presa alterni inquadrature distanti, come i totali volti a contestualizzare l’ambiente, a inquadrature ravvicinate, come i frequenti primi piani che in particolare in questa pellicola ricoprono un ruolo fondamentale.

Il regista infatti sfrutta proprio le inquadrature strette per enfatizzare il potere e gli effetti che la telepatia infonde sugli individui. Essendo di per sé una forza invisibile e difficile perciò da mostrare,replica watches Cronenberg rende la telepatia visibile attraverso i volti delle persone (plauso a questo proposito rivolto agli attori principali): volti che si deformano in espressioni inquietanti e disturbanti.

Scanners non è un film ricco di dialoghi, sono le immagini che parlano. Immagini che vengono  ritmate e scandite da una componente sonora notevole.

Howard Shore, compositore con cui Cronenberg stringerà un forte sodalizio, dirige un sonoro imponente basato totalmente sul synth anni 80 che conferisce alla pellicola una forte atmosfera sci-fi con potenti tinte horror. 

Menzione speciale per Gary Zeller e Brigitte McCaughry rispettivamente direttore degli effetti speciali e addetta al trucco per il grande lavoro svolto. Nonostante la pellicola abbia quasi quarant’anni è invecchiata molto bene dal punto di vista degli effetti visivi risultando efficace anche e soprattutto nelle sequenze più gore.

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